Lotta alle zanzare: cosa fare, cosa viene fatto
A seguito del presentarsi di focolai di malattie trasmesse da zanzare, la Regione ha predisposto un Piano di interventi mirati per la lotta alle zanzare da realizzare in stretta sinergia con le Amministrazioni locali. Obiettivo primario del Piano di interventi è di ridurre il più possibile la presenza delle zanzare nel territorio regionale, obiettivo raggiungibile solo con la sensibilizzazione e l’attiva collaborazione di tutte le istituzioni e di tutti i cittadini.
Il comune di San Pietro in Casale, da sempre impegnato nella lotta contro le zanzare e in particolare dopo la sua comparsa contro la zanzara tigre, ha già predisposto il piano di lotta con l’esecuzione dei trattamenti alle caditoie stradali.
La lotta alle zanzare richiede uno sforzo coordinato tra tutti gli attori in campo: i Comuni, responsabili delle disinfestazioni degli spazi pubblici, le Ausl che mettono a disposizione le competenze specifiche per fare da supporto sia nella fase preventiva che in quella di trattamento, la Regione che coordina il monitoraggio su scala regionale le previsioni e la campagna di disinfestazione e, infine, i cittadini che devono essere coinvolti attivamente nella prevenzione e nei trattamenti perché il problema possa essere gestito adeguatamente. E’ importante ricordare che le aree private costituiscono la maggior parte dei siti a rischio che devono essere controllati e trattati regolarmente (70-80%).
Misure preventive
Dato che l’elemento fondamentale per la schiusa delle uova di zanzara e lo sviluppo delle larve è l’acqua, anche in piccole quantità, le azioni preventive da attuare rigorosamente sono le seguenti:
- trattare regolarmente i tombini e le zone di scolo e ristagno con i prodotti larvicidi
- eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno d’acqua al loro interno
- verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
- coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
- tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre
E’ inoltre necessario evitare di:
- accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d’acqua stagnante
- lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna
- lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto
- lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d’acqua per più giorni
- svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitori
Strategie di lotta antilarvale
I prodotti larvicidi sono necessari per trattare i focolai che non si possono eliminare e nei quali permane l’acqua, come i pozzetti stradali, le caditoie, i tombini e tutti gli altri ambienti nei quali si possa verificare un ristagno. Esistono diversi prodotti larvicidi, tutti reperibili con facilità e a basso costo.
Alcuni prodotti utilizzabili allo scopo sono il Diflubenzuron, il Pyriproxyfen. Naturalmente, questi principi attivi sono venduti sotto forma di diversi formulati commerciali distribuiti in commercio.
Il Bacillus thurgiensis israelensis è consigliabile per l’uso domestico visto il suo profilo tossicologico di grande sicurezza.
Per le vasche ornamentali si è appurato che i comuni pesci rossi (Carassius auratus) svolgono una predazione efficace, completa e duratura. Sono sufficienti 2 pesci rossi per metro quadrato di vasca per ottenere buoni risultati.
Cosa non fare: l’uso del rame nei tombini e sottovasi
Una delle indicazioni caratteristiche date in passato per la lotta contro la Zanzara Tigre è quella di utilizzare il rame come larvicida. Tuttavia, una serie di prove effettuate in Regione sconsiglia questa pratica, anche alla luce del problema del rischio di accumulo di grandi quantità di questo materiale nell’ambiente.
Per ulteriori informazioni
- Servizio Ambiente – Dott.ssa Letizia CAMPANINI
- SUSTENIA s.r.l. Tel. 051 6871051
- Rete di monitoraggio regionale - http://www.zanzaratigreonline.it/