Influenza aviaria: cosa fare
Per quanto riguarda gli allevamenti domestici di galline, anatre, oche e altri volatili - definiti in gergo “allevamenti avicoli rurali” - non ci sono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova.
Le precauzioni
Le uniche precauzioni da utilizzare sono quelle che servono per evitare il contatto con animali selvatici: l’ideale sarebbe allevare gli avicoli completamente al chiuso o in uno spazio recintato, mantenendo in un luogo coperto la mangiatoia e l’abbeveratoio. Nel recinto non devono scorrere fossi o canali e non ci devono essere stagni.
Inoltre, è opportuno che i proprietari degli animali e i loro familiari evitino sia il contatto con animali di specie sensibili all’influenza aviaria di altri allevamenti sia lo scambio di attrezzature per la gestione di questi animali.
Se si sospetta il contagio
Nel caso di sospetto della malattia, ossia una morte improvvisa e contemporanea di diversi animali, occorre contattare il Servizio veterinario del Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso. I Servizi veterinari delle Aziende Usl di concerto con il Servizio veterinario e Igiene degli alimenti della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con i Comuni coinvolti stanno predisponendo ulteriori informative (F.A.Q.) al fine di rispondere ai più frequenti dubbi e domande che i cittadini si pongono circa i comportamenti da tenere e le informazioni di cui disporre in questa circostanza.