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West Nile Virus: attenzione alle punture delle zanzare

Come riconoscere i sintomi e come proteggersi

La febbre West Nile, come la Dengue, è una malattia provocata da un virus del genere flavivirus. Serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, più frequentemente del genere Culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Sintomi

La maggior parte (80%) delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% manifesta sintomi leggeri (febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee) che possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana. I sintomi più gravi (malattia neuro invasiva di West Nile) si presentano mediamente in una persona su 150 e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa uno su mille) il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La sintomatologia grave interessa principalmente persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario.

La Regione Emilia-Romagna negli ultimi anni ha sviluppato diverse campagne di comunicazione per evitare la diffusione dei vettori, in particolare della zanzara tigre.

Il riferimento principale per i cittadini è il sito web www.zanzaratigreonline.it

I materiali informativi regionali, aggiornati periodicamente, vengono distribuiti nelle strutture sanitarie e nei luoghi di aggregazione del territorio. Inoltre, i professionisti del Dipartimento di Sanità Pubblica sono a disposizione dei cittadini e dei Comuni per informazioni, segnalazioni e quesiti specifici. Ecco le principali indicazioni sul tema.

Previeni la proliferazione

Alcune semplici azioni per contrastare la diffusione di zanzare:

  • evitare i ristagni di acqua in sottovasi, secchi, annaffiatoi, grondaie
  • utilizzare regolarmente e correttamente i prodotti larvicidi da aprile a novembre, avendo cura di ripetere i trattamenti dopo che ha piovuto
  • pulire accuratamente tombini e zone di scolo e ristagno
  • rimuovere sempre gli sfalci d’erba e tenere il giardino pulito
  • pulire fontane e vasche ornamentali, eventualmente introdurre pesci rossi (predatori delle larve di zanzara tigre)
  • svuotare e pulire abbeveratoi e ciotole per animali domestici ogni settimana
  • non lasciare piscine gonfiabili e altri giochi in giardino pieni d’acqua
  • coprire cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie acqua piovana

Proteggiti dalle punture

Evitare di farsi pungere è la migliore difesa. I mezzi più efficaci per la protezione individuale sono gli indumenti e i prodotti repellenti per gli insetti. Ecco alcuni accorgimenti per evitare di essere punti da zanzare, pappataci e zecche quando si frequentano zone a rischio:

  • indossare un abbigliamento adatto: scarpe chiuse o stivali, maglia a maniche lunghe, infilata dentro i pantaloni, pantaloni lunghi eventualmente con le estremità infilate dentro i calzini, cappello o copricapo
  • preferire abiti di colore chiaro poiché rendono più facile l’individuazione delle zecche
  • utilizzare sulla pelle repellenti per insetti (vedi sotto), seguendo attentamente le indicazioni riportate in etichetta e spruzzare gli abiti con prodotti repellenti piretroidi
  • camminare al centro dei sentieri, evitando di strisciare contro la vegetazione lungo il margine dei sentieri e di addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta: le zecche, infatti, stanno sugli steli dell’erba in attesa del passaggio dell’ospite
  • non sedersi direttamente sull’erba. Utilizzare in tal caso un telo di colore chiaro
  • scuotere eventuali panni (coperte, tovaglie) che siano stati stesi sull’erba, prima di tornare a casa
  • spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni
  • trattare gli animali domestici, in particolare i cani con prodotti repellenti contro i parassiti esterni (pappataci, pulci, zecche)
  • al termine del soggiorno all’aperto, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, con particolare attenzione ad ascelle, inguine, gambe, ombelico, collo e testa. Nel caso dei bambini, le zecche si trovano spesso in corrispondenza dell’attaccatura dei capelli, dietro le orecchie, nelle pieghe del collo o sul cuoio capelluto. Potrebbe essere utile servirsi di una lente d’ingrandimento. Per le zone difficilmente ispezionabili (testa e schiena) conviene farsi aiutare da un’altra persona.

Prodotti repellenti

Le sostanze repellenti da applicare sulla cute ostacolano il raggiungimento della pelle da parte della zanzara, impedendole di intercettare i vasi sanguigni. Quali repellenti utilizzare? Gli unici prodotti repellenti consigliati sono quelli a base di principi attivi ad azione repellente che sono stati registrati come Presidi Medico Chirurgici (PMC) presso il Ministero della Salute o come Biocidi secondo il regolamento (UE) n. 528/2012. I prodotti di comprovata efficacia sono quelli contenenti i seguenti principi attivi:

  • Picaridina/Icaridina (KBR 3023): L'icaridina, conosciuta anche come picaridina o KBR 3023, è un repellente in commercio da alcuni anni con un'efficacia inferiore rispetto al DEET ma meno rischi di irritazione alle basse concentrazioni poiché ha uno scarso assorbimento cutaneo. Per questo è considerato un prodotto adatto anche ai bambini, a basse concentrazioni e non nella forma spray. Tra i 2 i 12 anni di età, l'Istituto Superiore di Sanità consiglia concentrazioni di principio inferiori al 10% e di non superare due applicazioni nell'arco delle 24 ore. Nei bambini piccoli è fondamentale non trattare le mani con il repellente, dato che potrebbero metterle in bocca e ingerire la sostanza.  È presente in commercio a varie concentrazioni comprese tra il 7% al 33,5%, con un'efficacia da 2 a 10 ore circa. Non degrada la plastica e non macchia i tessuti. L’icaridina è un repellente efficace nei confronti di zanzare (comune e tigre), pappataci e zecche.
  • Dietiltoluamide (DEET): Il dietiltoluamide (DEET) è il repellente più comune contro le zanzare ed è presente nella maggioranza dei prodotti commerciali a concentrazioni comprese tra 7% al 33,5%. Una concentrazione media di 24% conferisce una protezione fino a 5 ore. La molecola è considerata sicura per chi ha più di 12 anni, se utilizzata nei dosaggi raccomandati. Un'esposizione a concentrazioni elevate di DEET può provocare irritazioni, debolezza, mal di testa, perdita di memoria e tremori. Può danneggiare l'abbigliamento in fibre sintetiche. È efficace contro zanzare (Culex pipiens, Anopheles e Aedes), pappataci, zecche dure e molli, e pulci.
  • AMP (IR3535): L'etilbutilacetilaminopropionato (IR3535) o AMP è un biopesticida meno diffuso, con un'efficacia sensibilmente inferiore rispetto a quella del DEET ma che può essere utilizzato sui bambini al di sopra dei due anni di età, prestando particolare attenzione all'applicazione perché si tratta di una sostanza molto irritante per gli occhi. Viene commercializzato in concentrazioni che vanno dal 7% al 30%. Alla concentrazione del 7,5% conferisce protezione per 30 minuti.
  • PMD o Citrodiol: Il Paramatandiolo (PMD), conosciuto col nome commerciale di Citrodiol, è uno dei pochi repellenti di origine vegetale ed è l'unico di questo tipo approvato dal Centers for Disease Control (CDC) degli Stati Uniti. Derivato dall'estratto di eucalipto citrato (Corymbia citriodora), è meno protettivo dei repellenti chimici. Alle basse concentrazioni (6%) viene consigliato anche per i bambini dai 2 anni di età. È irritante per gli occhi e non deve essere utilizzato sul viso. Il PMD è particolarmente valido contro le zanzare ed è efficace anche nei confronti delle zecche dure, ma al momento non si conosce il tasso di protezione temporale né l'efficacia nei confronti dei pappataci.
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ultima modifica 04/09/2020 12:29 — pubblicato 03/09/2020 12:45